Pavimento antistatico e conduttivo
I pavimenti industriali in resina, da anni vengono impiegati per le elevate resistenze chimiche e meccaniche, la facilità di pulizia e igiene, lo spessore minimo e l’impermeabilità. Queste caratteristiche peculiari, hanno fatto si, che un numero sempre maggiori di aziende. Lo richiede per i pavimenti dei loro stabilimenti e locali commerciali. Tuttavia in alcuni casi di particolari lavorazioni, l’uso del pavimento in resina era limitato. Oggi è possibile applicare un pavimento che, oltre alle caratteristiche comuni alla resina, risulti anche antistatico e dissipativo. Diversi settori produttivi hanno necessità di non accumulare cariche elettrostatiche nei pavimenti: Ospedali, aziende elettroniche ed elettrotecniche, centri dati, aziende farmaceutiche, produttori e depositi di materiali infiammanti o esplosivi, ecc.
Molte aziende, con le loro lavorazioni generano correnti elettrostatiche. Questo accumulo di correnti, può arrecare danno alle apparecchiature elettroniche. Si può riscontrare malfunzionamento in apparati elettronici, anche a distanza di tempo. Come nell’esempio di aziende che producono schede elettroniche per i settori: automobilistico e aeronautica. I clienti di queste aziende produttrici, esigono che i pavimenti dove vengono assemblati i componenti elettronici. Siano realizzati con materiali antistatici e conduttivi.
La preparazione del supporto
Il supporto esistente viene trattato e preparato come un comune pavimento in resina. Dopo il sopralluogo di raccolta dati, si decide in base allo stato dello stesso il tipo di preparazione necessaria: Levigatura, pallinatura o fresatura del supporto. L’aspirazione delle polveri completa la fase della preparazione. Eventuali crepe e fessurazioni, vengono stuccate con resine epossidiche.
Primer conduttivo
Si posa una o due mani di primer conduttivo, con rullo a pelo medio. In quantità circa di 200 gr/mq. Questo dipende dal grado d’assorbimento del pavimento in cemento. Se necessario si passa un ulteriore mano di primer.
Reticolo conduttivo
La seconda fase dei lavori prevede l’applicazione del reticolo conduttivo in bandelle di rame autoadesive. A maglie 100 x 100 (salvo diverse prescrizioni di calcolo) il quale verrà collegato ai paletti di massa a terra. Precedentemente posti in opera da un tecnico elettricista qualificato. Il progetto elettrico di messa a terra, dovrà essere certificato e firmato da un tecnico specializzato.
Seconda mano di primer
Dopo la posa del reticolo conduttivo, si passa un altra mano di primer a rullo per un consumo di 200 gr/ al mq. Questa seconda mano permette la distribuzione uniforme tra bandelle in rame e pavimento in cemento.
Resina conduttiva
La mano finale del pavimento antistatico consiste nella posa di: resina autolivellante epossidica tricomponente, caricata con inerti selezionati. Data a spatola o racla, per un consumo medio di 3 kg/mq. Dopo la stesura del prodotto, si passa il rullo francibolle, avendo cura di incrociare i passaggi e permettere la fuoriuscita di aria presente nell’impasto.
La preparazione dei supporti e le modalità di applicazione del ciclo conduttivo devono essere scrupolosamente eseguite seguendo le indicazioni del produttore e quanto riportato nelle schede tecniche dei prodotti. E’ buona norma richiedere all’azienda applicatrice, le certificazioni dei prodotti usati per il pavimento in resina conduttivo.
Noi di Pavitek possiamo aiutarvi a scegliere i prodotti certificati. Seguire i lavori dalla progettazione, preventivo ed esecuzione con esperti posatori.
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